Thiel 2.7 – Review
Roma Hi Fidelity 2019 -23/24 nov 2019![]() |
Video Review
Thiel 2.7 – Review
Thiel 2.7 . Siamo nella sala prove della Vintage Hi Fi Review presso Sophos Hi End e presentiamo in anteprima dei nuovi diffusori Thiel appena arrivati in Italia, si tratta del modello CS 2.7 che sostituiscono le precedenti CS 2.4. Esteticamente e nel progetto ricordano le sorelle maggiori CS 3.7 di superiori dimensioni e costo.
La tecnica Il tweeter a cupola da 2,5 cm è concentrico al midrange da 11,5 cm; il woofer da 20 cm è accordato con un passivo sull’estremo basso.
I trasduttori della parte alta sono in alluminio, come pure il woofer che è in alluminio anodizzato. Nonostante il metallo impiegato nei tre altoparlanti non è presente alcuna asprezza timbrica durante la riproduzione.
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L’alluminio è stato adottato
per avere la massima rigidità e, di conseguenza, l’insieme mid-tweeter e woofer è non solo esente da vibrazioni, ma anche molto veloce e frenato, consentendo al woofer di ritornare velocemente nella condizione di riposo.
Posteriormente una coppia di ottimi morsetti, collocati su una bella piastra metallica, sono a corredo e permettono il solo bi-wiring.
Quattro robuste punte alla base dei diffusori, facili da regolare, ne consentono una buona stabilità, ma è possibile aumentare l’area d’appoggio tramite gli outrigger, delle staffe metalliche opzionali da fissare alla base dei diffusori.
La rastrematura del mobile, unitamente alla sua rigidità e solidità, garantisce assenza di buona parte delle vibrazioni interne e limita notevolmente le diffrazioni esterne. L’inclinazione del frontale permette di allineare in fase l’emissione degli altoparlanti.
Come per tutti i prodotti Thiel la sensibilità non è elevata, attestandosi sugli 87 dB, con una risposta in frequenza che si estende dai 35 ai 20.000 Hz.
Il sistema d’ascolto
Per questa prova abbiamo utilizzato una sorgente analogica Avid modello Diva con testina MC Ortofon Vivo Blu, che passa il segnale ad un pre phono Cary Audio, il 302 MKII.
Abbiamo adottato diversi finali, sia a valvole che a stato solido, dal Cary Audio CAD 120 allo Spectral DMA 50, al BAT VK 600 SE, al Plinius SB 301.
Come preamplificatori un Burmaster a stato solido, il modello 011 ed un pre valvolare della Manley modello Shrimp.
Come convertitori abbiamo a disposizione un Restek MDAC+ ed un CIAUDIO due telai, il VDA2 e l’alimentazione separata VAC1. Il lettore di file è l’Interface Audio File Player modello Reference. Cavi Sophos Junctio
La prova d’ascolto
La prima considerazione che viene da fare riguardo queste nuove Thiel 2.7 è che questi diffusori sono dei cavalli di razza e risentono moltissimo delle elettroniche che hanno a monte. I risultati sono diversi in funzione dei finali adottati: suono più caldo e ambrato (ma anche meno veloce e più eufonico) con le valvole; più asciutto e controllato in basso (ma anche più veloce e rigoroso) con lo stato solido.
Questi diffusori sono strumenti di riproduzione talmente precisi che, con facilità, mettono in luce le diverse sfumature soniche all’interno del gruppo dei tre finali a stato solido adottati. Le stesse differenze si sono percepite con le sorgenti analogiche e quelle digitali.
Le CS 2.7 vanno inserite in contesti che consentano di portare il suono nella direzione preferita dall’appassionato. In base a questo andranno scelte le elettroniche e i cavi. Ciò dimostra quanto queste Thiel siano strumenti di riproduzione estremamente raffinati.
Le loro prestazioni possono essere considerate alla stregua di un bisturi nella capacità di estrarre ogni minimo dettaglio sonoro dall’incisione, ma senza essere mai taglienti nella timbrica o fastidiosamente metalliche nell’impostazione sonora.
I trasduttori metallici non fanno trasparire minimamente la loro struttura, poiché il suono prodotto da questi altoparlanti è musicale e mai aspro.
La grana finissima
e la conseguente eccellente ricostruzione della scena acustica (merito anche del mid-tweeter concentrici e della ridotta superficie del pannello frontale), completano un quadro che pone questo prodotto ai vertici della categoria nella sua fascia di prezzo.
Più in particolare si può dire che la gamma alta è completa e rifinita senza essere esasperata; quella media è correttissima e neutra, risultato questo non da poco dovuto all’ottimo lavoro del midrange che si raccorda alla perfezione con il tweeter ma soprattutto con il woofer sottostante.
Quest’ultimo, accordato con un passivo, genera una gamma bassa molto articolata e profonda, piena, ricca e coinvolgente.
Nelle diverse incisioni adottate vengono messi in luce, spietatamente, pregi e difetti delle registrazioni, segno evidente di una forte capacità introspettiva di questi diffusori americani.
Conclusioni.
Facili da collocare in ambiente grazie all’adozione del passivo, avranno bisogno di pochi ritocchi per trovare la migliore ricostruzione scenica possibile. La timbrica neutra e la notevole musicalità ne fanno dei raffinati strumenti di riproduzione che risentono molto degli altri partner della catena d’ascolto.
Nella sua categoria un vero best buy.
IL sistema Audio
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Il software usato dalla Redazione |
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