Io, Principe dei mediocri per non aver capito
Roma Hi Fidelity 2019 -23/24 nov 2019![]() |
Io, Principe dei mediocri per non aver capito!
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Di Bruno Fazzini
“Mediocri di tutto il mondo, io vi assolvo!”
Antonio Salieri, dal film Amadeus di Milos Forman.
Io, invece, non vi assolvo.
Anche io, come Salieri, mi sono sentito il “Principe dei mediocri” fino a quando non ho capito che la modalità Stereo non è la più adatta per avvicinarsi ala realtà dell’evento sonoro.
A parte pochissimi audiofili illuminati in Italia, ma pochissimi davvero, la quasi totalità degli appassionati audio non ha il coraggio di provare una modalità di ascolto della Musica riprodotta che sia completa e non parziale come lo Stereo.
Quest’ultimo, dovrebbe tendere il più possibile verso la riproduzione dell’evento reale.
Se vogliamo avvicinarci a questo obiettivo, lo strumento “Stereo” è, lo abbiamo detto, insufficiente. Lo strumento “Multicanale”, o altri sistemi in commercio a più canali per riprodurre l’ambienza (fondamentale sia in ripresa che in riproduzione) invece, sono certamente più adeguati.
Come si può assolvere
chi, dal dopoguerra ad oggi, ancora ascolta le sue incisioni impiegando due soli canali e privando la riproduzione di quel respiro vitale che la Musica richiede per essere credibile, respiro che si chiama ambienza, senza la quale una miriade di informazioni audio vanno perdute?
Come si può assolvere
dalla chiusura mentale (musicale) chi non sente la mancanza di tutte quelle micro informazioni ambientali che il due soli canali pregiudica e affievolisce fino alla deturpazione, mortificando ogni riproduzione, anche quella realizzata da ottimi sistemi audio?
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Come si può assolvere
gli audiofili che, per la riproduzione della loro Musica, guardano soltanto al tipo di amplificatore o alle casse acustiche da impiegare e non si concentrano sul risultato ultimo che è, invece, la ricerca del suono il più possibile vicino al reale, rifiutandosi di adoperare gli strumenti che consentono di raggiungere questo obiettivo?
E infine, come si possono assolvere
quegli audiofili che non si rendono conto, per paura, per pigrizia, o peggio, per mancanza di curiosità, che il massimo del coinvolgimento nell’ascolto di un concerto di classica, di un gruppo rock, di un trio jazz o di un grande coro, si ottiene soprattutto con l’aiuto del video, oltre che dell’audio?
Il panorama commerciale del mondo dell’Hi Fi è pieno di marchi che sono pronti ad entrare nelle case degli appassionati solo perché fanno parte di brand conosciuti e desiderati.
Ma quanti fanno entrare nella propria sala d’ascolto sistemi che sono in grado di portare realmente l’appassionato all’interno della sala da concerto?
E lasciamo stare, vi prego,
tutte le stupidaggini sul posizionamento di due soli diffusori con i quali ”si ricostruisce un palcoscenico credibile”. Ma che credibile, ma come può essere credibile un suono che viene dal solo fronte anteriore, che è l’emissione di tutti i diffusori in commercio?
Un corretto posizionamento certamente aiuta a ricostruire il palcoscenico sonoro rendendolo più o meno profondo, ma rimane sempre un palcoscenico piatto e a due dimensioni.
Solo pochissimi sistemi al mondo, come i grandi Line Source (Genesis 1.2 docet), sono in grado di avvicinarsi molto alla realtà dell’evento sonoro.
Anche questi, seppur avanti anni luce rispetto a tutti gli altri,
non possono fare i miracoli che invece sono in grado di fornire i sistemi che impiegano anche i canali laterali e posteriori per fornire le informazioni dell’ambiente dove è avvenuta la registrazione.
E non ditemi che questi sistemi a più canali sono troppo invasivi o troppo costosi.
Si possono realizzare sistemi di questo tipo spendendo molto meno di quanto si spende per un paio di prodotti dal marchio altisonante, ma con risultati cento volte superiori.
Riguardo l’invasività si possono impiegare mini diffusori da appendere alle pareti.
Come dicevo in apertura, io per primo sono stato “il Principe dei mediocri” per non aver capito
(ci sono riuscito solo da una decina d’anni), quanto debba essere diverso il modo di ascoltare la Musica per raggiungere quell’estasi e quel coinvolgimento che solo la riproduzione a più canali, unitamente alle immagini video, possono regalare.
Provate ad ascoltare l’Aria Regina della Notte di Mozart, o la sua Sinfonia N. 25, pezzi che sono nel film Amadeus. Provate, dicevo, ad ascoltarli con le immagini e, soprattutto, a più canali. Solo in questo caso sarete immersi nell’atmosfera dell’esecuzione e, vi assicuro, non riuscirete a trattenere le lacrime.
E’ per tutti questi motivi che ho descritto, per tutta questa incancrenita miopia che io, audiofili di tutto il mondo,
non vi assolvo!
Alcune considerazioni
di Massimo Piantini
Ormai sono passati molti anni da quando, giovane amante dell’Hi Fi, facevo centinaia di chilometri con altri pazzi appassionati solo per vedere, e quando ero fortunato ascoltare, sistemi top. La curiosità era la molla che mi spingeva a muovermi per cercare di trovare novità che mi facessero progredire
Questo era il mio obbiettivo trovare novità e nuove strade per progredire.
Quando ebbi la possibilità di ascoltare uno dei primi sistemi multi canale, ovviamente con i primi DVD video, feci quasi 300km per andare in un grande negozio a fare la prova.
Vidi un film, ed ebbi subito la sensazione che quella poteva essere la strada per migliorare anche la riproduzione audio.
Ecco, la curiosità e la voglia di migliorare la riproduzione dell’evento sonoro, erano e sono le molle che mi spingono a continuare.
Oggi, non solo si è persa questa curiosità e voglia di migliorare, ma anzi c’è una diffusa volontà di non cambiare, o meglio di cambiare componenti e parti del sistema audio per il solo gusto di cambiare, a prescindere dai possibili miglioramenti.
Ogni volta che noi o altri temerari,
con i nostri scritti, propongono metodi, provati e collaudati, per andare avanti nella riproduzione audio, assistiamo nella migliore delle ipotesi ad un apatia diffusa.
A volte negli interventi ai post, siamo oggetto di scherno e tacciati di proporre assurdità (ribadisco che tutto quello che affermiamo é facilmente riscontrabile all’ascolto).
Non molto tempo fa, in un gruppo, proponevamo alcune esperienze sui cavi.
L’amministratore ci ha diffidati ad inserire ulteriori post su quell’argomento, perché a suo dire non era possibile misurare le differenze dei cavi, e pertanto queste differenze non esistevano a priori, senza neanche provare un ascolto.
Mi chiedo, “Cosa sta succedendo? Quali interessi hanno queste persone? Possibile che si possa criticare aprioristicamente, senza neanche condurre un pur sommario ascolto?
No, neanche io “assolvo” questi cosiddetti “audiofili” che hanno perso la voglia di ascoltare e di divertirsi, ma hanno acquistato “l’arroganza dell’ignoranza”.
No non li assolvo
Link di approfondimento HiFi Time Review
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